Progetto espressamente concepito su invito dello studio D/DOCK di Amsterdam per la mostra “HEALING HUB” presso gli spazi del Fuorisalone di VENTURA LAMBRATE in occasione del Salone del Mobile di Milano 2017, incentrato sul potere curativo degli spazi architettonici. All’interno dello spazio espositivo un oggetto scultoreo a parete diviene porta verso un ulteriore padiglione virtuale dedicato ai 7 chakra allorquando viene inquadrato attraverso un visore Oculus per realtà virtuale.


www.theviewer.co/share/ TOUR 360°

Progetto spazio virtuale

2° Chakra Monk Room SACRAL @ Healing Hub

Milano, Fuorisalone Ventura Lambrate / Italia

Lo spazio dedicato al 2° Chakra SVADHISHTANA nasce necessariamente come luogo introverso, che contiene e protegge, coltiva e genera, un luogo dell’ordine che consente solo alla luce del sole ed all’acqua di penetrarlo e mutarlo costantemente.
Un cubo vuoto di 7x7x7 metri aperto verso l’alto e sospeso da terra secondo un piano che lo interseca in quota variabile da 70 a 210 cm, contenuto a sua volta da uno scrigno murario che cingendo il suo perimetro e ruotando di 7° in senso antiorario lo protegge dall’esterno. Lo spazio perimetrale che si genera tra i due paramenti ospita una scala a due rampe che porta all’affaccio verso il mondo esterno. Entrambe le pareti e la scala sono tinte nei toni di rosso e arancio. Il variare dell’inclinazione e dell’intensità della luce solare che penetra attraverso questo spazio scaldandosi del suo colore, combinandosi con le differenti altezze da terra della corte crea sulla pavimentazione dominanti arancioni in costante mutazione durante l’arco della giornata. Un alto taglio verticale posto a Est/Nordest ne consente l’accesso, definendo nettamente due diverse alternative di percorso. Volgendo verso destra si può accedere alla corte, nella quale oltre alla pavimentazione ed alle quattro pareti che la cingono caratterizzate dal tenue colore della Pietra Leccese sono presenti un albero di Ulivo ed un pozzo per l’acqua. Alcune forature a forma di stella a quattro punte lasciano trasparire la calda luce rossastra. In alto, geometricamente ritagliato, il cielo nel suo costante mutare. Se si svolta a sinistra e si percorrono le due rampe verso l’alto, superato il primo livello ci si ritrova a ripetere l’azione che permette di giungere sulla sommità, ove oltre all’unico affaccio interno (ma non verso la corte) appare un’apertura verso l’esterno orientata ad Ovest per godere dei caldi toni del Sole al tramonto. Affacciata al taglio verticale sulla facciata, a strapiombo appare lei. Una figura eretta, sguardo fisso verso l’orizzonte, la gamba sinistra leggermente avanzata, la destra sulla verticale, le braccia distese lungo i fianchi con le mani rivolte al corpo. Sulla spalla destra un’ala sola che la avvolge distanziandosi un poco per tutto il suo sviluppo. Un angelo caduto, fermo nell’impossibilità di spiccare il volo, conscio dell’unica possibile alternativa al precipitare. Restare lì in perenne attesa. Tutta la visita è accompagnata in loop dal brano “Brazilian Sun” delle Cocorosie, nel quale il testo “quando il sol cambia il suo color” diviene sorta di mantra sonoro.